Metodo Proel e Metodo La Voix Libérée: Correlazioni e confluenze verso una didattica aggiornata del Canto Lirico

Nel mio percorso di studio del canto, ho sempre vissuto il divenire della mia voce con la sensazione profonda di non poter estrinsecare liberamente quel suono, che da bambina sgorgava armonioso quando cantavo accompagnando i dischi d’opera che si ascoltavano in famiglia. Più lo studio progrediva, più la mia voce si inceppava, finché stanca di tanti maltrattamenti, a trent’anni si è ribellata con un edema del terzo medio. Così, ricca di un talento di cui ora ho piena cognizione, sono arrivata ad un punto in cui avrei smesso di cantare.

Dopo aver studiato con i più grandi cantanti dell’epoca, chi avrebbe potuto aiutarmi? Ma la voce è tessuta nell’anima del cantante, perderla è una sofferenza profonda e la ricerca verso una buona tecnica è sconfinata. Grazie ad un incontro casuale con una grande donna, oltre che cantante, cominciai una lunga strada di recupero unito a uno studio verso la fisiologia che mi aprì nuovi orizzonti. Poter razionalizzare il più possibile l’evento sonoro mi avviò verso una nuova consapevolezza, una nuova conoscenza della mia fisicità, una nuova libertà, verso nuovi orizzonti, il più affascinante:

l’insegnamento. La piena coscienza della responsabilità che implica l’insegnamento, nella relazione con la persona, la sua corporeità, il suo vissuto, la sua emozione, mi ha portato alla necessità di continui approfondimenti, di pormi domande e attente riflessioni. In queste ricerche ho conosciuto molti metodi di canto, fra questi quelli che mi hanno suscitato inizialmente interesse, curiosità e in seguito un importante approfondimento sono «La Voix Libérée» di Yva Barthélémy e «PROEL Metodo Propriocettivo Elastico» di Alfonso Borragán Torre. In questo breve scritto voglio riflettere sulle possibili correlazioni fra essi, al fine di avere sempre più strumenti adeguati, che mi permettano di percepire l’allievo nella sua splendida unicità, accompagnandolo verso la completa libertà del gesto artistico. Nella vastità del Metodo PROEL ho scelto di approfondire quelle parti funzionali all’insegnamento del canto, che possono stimolare riflessioni e correlazioni con il mio operato.

A cinquant’anni finalmente ho recuperato quella voce che da ragazzina fluiva spontaneamente e che mi permetteva di esprimere tutto ciò che volevo nella frase musicale e che sapevo essere rinchiusa da qualche parte dentro di me.

Autora: Giuseppina Cortesi
Experto Universitario en Método Propioceptivo Elástico (PROEL)
para el tratamiento de los trastornos de la voz

Tutor: Alfonso Borragán
9/2020
Idioma: Italiano

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