Lo scopo del nostro lavoro sulla voce è di aiutare l’allievo a comprendere le sue potenzialità, a percepire le sensazioni corporee e ad esprimersi nella maniera migliore possibile per la sua salute vocale. Questo nostro strumento si trova a dover fare i conti con diversi aspetti, che non sono solo la morfologia del tratto vocale, ma anche fattori esterni come, ad esempio, stress, reflusso e inalazione di sostanze tossiche, chiamati fattori di rischio, che influiscono su di esso. Il suo fascino consiste nel fatto che muta insieme a noi e alle nostre emozioni, alle nostre “vibrazioni” e alla nostra energia. Se noi “vibreremo” meglio, la nostra voce ne trarrà giovamento e sarà rafforzata, ma se saremo rigidi, le pareti del nostro tratto vocale saranno totalmente riflettenti e la nostra voce avrà un suono non “rotondo”, privo di armoniche.
Abbiamo deciso di focalizzarci su tre macro-argomenti strettamente correlati l’uno all’altro:
- L’emissione: il modo in cui il suono prodotto nel tratto vocale entra in relazione con
- l’ambiente esterno.
- La risonanza: il modo in cui l’onda sonora viene influenzata dalle caratteristiche del tratto vocale e dai movimenti delle sue componenti (abbiamo la possibilità di direzionare quest’onda, in modo da modificare il punto di impatto e di conseguenza il suono)
- Il feedback: come l’ascoltatore percepisce il suono prodotto
Queste tre componenti, come accennato, sono in stretta relazione gli uni agli altri: una buona risonanza è alla base di una buona emissione e viceversa. Le variabili da cui dipendono sono la pressione sonora, la forma della cavità (laringe, labbra, pliche ariepigliottiche e lingua), la lunghezza e la dimensione della cavità, gli attriti che frenano il suono e la presenza o meno di fuga d’aria che fa sì che l’onda non si arricchisca di armoniche, poiché parte di essa si disperde.
Autora: Elena Cosci
Experto Universitario en Método Propioceptivo Elástico (PROEL)
para el tratamiento de los trastornos de la voz
Tutor: Alfonso Borragán
9/2020
Idioma: Italiano