Dare Voce al COVID: Un’analisi degli effetti del COVID-19 sulla voce e sul PROEL come metodologia integrativa alla terapia farmacologica

Il presente lavoro di ricerca propone una tematica vicina a molti, sia perché di grande interesse scientifico, sia perché negli ultimi anni ha toccato e coinvolto in prima persona molti professionisti in campo artistico, foniatrico, logopedico, didattico e non solo. Per quanto possa apparire ripetitivo poiché sottoposto a una sovraesposizione mediatica, si tratta di un argomento di grande attualità e, a mio avviso, di necessario approfondimento per riflettere su criticità, sviluppi e possibili soluzioni legate a un nuovo agente patogeno che può condizionare fortemente la salute del professionista della voce.

L’idea di un lavoro incentrato sul trattamento delle problematiche generate dal virus SARS-COV 19, meglio conosciuto come COVID-19, nasce dall’esigenza di mettere la propria esperienza personale a servizio di altri che, come me, si sono trovati o, loro malgrado, si troveranno, a dover affrontare la malattia, gestirne i sintomi e, in seguito, affrontare la fase di recupero che, nella fattispecie, per me ha significato la ripresa delle attività didattiche e musicali. Nonostante mi sentissi insicura e impreparata dal punto di vista esperienziale, l’isolamento prolungato ha dato spazio all’ideazione di progetto di indagine tramutando la mia personale condizione di paziente in quella di ricercatrice scientifica conducendomi dall’autoanalisi e, in seguito, alla proposta di un’inchiesta rivolta a un più vasto pubblico di carattere internazionale.

L’elaborato, per mezzo dell’analisi di dati raccolti durante l’isolamento causato dalla malattia e, successivamente, attraverso un approfondimento circa gli effetti emotivi del COVID-19, propone il Metodo Propriocettivo Elastico come procedimento integrativo per la riabilitazione del paziente-artista, considerati i benefici da me sperimentati durante la fase di recupero.

A partire dalle premesse attuali e dalla mia esperienza personale, ritengo che, nonostante gli effetti della malattia sul singolo possano variare in tipologia e intensità in maniera non del tutto prevedibile, è possibile vedere nel PROEL una prospettiva interessante in grado di favorire anche altri pazienti nel recupero di energia fisica, vocale oltre alla gestione della fatica, sia in fase di preparazione dell’esibizione, che in quella performativa a tutti gli effetti. In conclusione, la domanda che dà origine all’insieme di riflessioni circa gli effetti del COVID-19 sulla voce cantata a partire dei dati raccolti è relativa alla possibilità di integrare la metodologia PROEL all’interno di una terapia farmacologica volta al recupero fisico integrale del professionista della voce.

Autora: Greta Vernizzi
Experto Universitario en Método Propioceptivo Elástico (PROEL)
para el tratamiento de los trastornos de la voz

Tutor: Alfonso Borragán
9/2021
Idioma: Italiano

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