Dare forma alla sofferenza libera la voce

Quando ho iniziato ad insegnare canto ero sicura che:

  • I bambini hanno tutte “vocine” bellissime
  • Chi viene a lezione di canto non saprà la tecnica ma avrà già cantato e notato di esserci portato
  • Chi entra in un’aula di canto mette in conto che canterà
  • Chi decide di venire a lezione di canto ha energia, positività e determinazione

Tutte queste mie sicurezze sono “crollate”, alcune subito altre con il tempo.

Inizialmente mi sono posta molte domande perché non mi capacitavo del fatto che molte della persone che bussavano alla mia porta fossero enormemente distanti dalle quattro aspettative indicate; creavo un parallelismo con me stessa: non ho la grazia, il fisico e la malizia di una ballerina quindi non scelgo la danza come mezzo di espressione.

Poi, non essendo assolutamente casi sporadici, ho capito che c’era la necessità di mettere in atto nuove strategie per far si che si arrivasse comunque all’obiettivo:

CANTARE.

Da qui una nuova proporzione logica:

O B I E T T I V I : C A N T O = X : S O G G E T T O

Il raggiungimento di obiettivi permette di arrivare alla performance canora come l’individuazione di un percorso corretto (X) permette di giungere alla liberazione espressiva del soggetto.

Autora: Jessica Sole Negri
Experto Universitario en Método Propioceptivo Elástico (PROEL)
para el tratamiento de los trastornos de la voz

Tutor: Alfonso Borragán
6/2020
Idioma: Italiano

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